di Alfonso D’Ambrosio (alfonsodambrosio@yahoo.it)
Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’altri: di osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è. (Marcel Proust)
Bambini bambini accorrete accorrete il mondo ha bisogno di voi!
Tirate fuori dai vostri scrigni le perle più belle, i gioielli più preziosi, perchè possiamo far brillare il mondo!
Bambini le favole possono diventare realtà!
Nel settembre 2016 ci siamo incontrati , dopo lunghi mesi di scambi, di stimoli, al centro Diurno Ceod di Solesino della Cooperativa Giovani e Amici.
Porto ancora vivo con me quell’Hackaton, lo chiamammo Hack for needs (qui tutte le info http://www.lafucinadellescienze.it/wordpress/archives/3651) e penso, dopo allora a maggior ragione, che la Scuola debba essere un faro, un motore di innovazione sociale.
Con i miei studenti mi trovo a parlare spesso di ausili per disabili e come questi ausili possano essere accessibili, facilmente realizzabili e a basso costo.
Facendo seguito ad un primo articolo su circuiti morbidi e disabilità (http://www.lafucinadellescienze.it/wordpress/archives/3913), con una mia studentessa abbiamo fantasticato su un semplice ausilio.
Il presente articolo non vuole essere populista o giocare sulle condizioni di alcuno, ma vuole solo stimolare i docenti, gli studenti ad incamminarsi verso un percorso di innovazione sociale, dove le discipline scientifiche (fisica, informatica, elettronica….) possano essere “esercitate” con progetti che prevedano anche ausili per la disabilità.
Capita spesso con i disabili adulti, con ridottissime capacità di parola e deambulatoria, di dover cambiare il pannolino ; talvolta quando questo accade, il paziente da diverse ore può aver fatto i suoi bisogni, con ovvie condizioni di disagio, ma non riesce a comunicarlo!!!. Una situazione simile si può applicare anche all’incontinenza degli anziani o ai bambini piccoli, che non sempre ci avvisano dei loro bisogni.
Come poter realizzare un sistema che ci avvisa quando si è fatto pipì ad esempio?
Vediamo come scomporre il problema in parti semplici.
L’urina è un liquido salato, se questo fosse anche conduttore di elettricità allora potremmo usarla per chiudere un circuito.
Procuriamoci, per delle prove, un sistema che simuli un pannolino…
Abbiamo poi bisogno di “qualcosa” che ci avvisi, cambi il suo stato, quando viene fatta pipì…..(un led? un cicalino? un sensore di umidità?)
Cosa procurarci?
Nastro di rame adesivo (se allergici si può usare qualsiasi altro materiale conduttore o inserirlo dentro il pannolino).
- Una pila da 9 V
- Un buzzer/cicalino (anche questo può essere sostituito con un led o un altro sistema in Iot, ovvero che invia un segnale all’operatore, vedi alla fine dell’articolo, perchè magari il suono può essere fastidioso per chi soffre di autismo, risultando continuo….)
- Acqua e sale
- Bicchiere
Realizziamo un circuito dove colleghiamo la pila da 9V con un buzzer in serie.
Il polo positivo della pila da 9V si attacca al polo + del buzzer e si collega al filo di rame adesivo direttamente al bicchiere, il polo – del buzzer si collega al filo di rame che si attacca all’interno del bicchiere in un altro punto.
Vediamo nella figura sottostante come realizzare il circuito:
Il circuito siffatto risulta “aperto”, ma se collegassimo i due fili di rame dentro il bicchiere con un elemento conduttivo, allora il circuito si “chiudebbe” ed il buzzer inizierebbe a suonare.
Versiamo dell’acqua natura dentro il bicchiere e……sorpresa……il buzzer inizia a suonare.
L’acqua è un conduttore.
Cosa accade se verso del sale?
Qui potete vedere il video:
Si vede chiaramente che la soluzione acqua e sale è un conduttore e la sua conducibilità è maggiore rispetto all’acqua non salata (per un laboratorio didattico vi consiglio questo articolo ).
Ripetiamo l’esperimento versando acqua e poi zucchero
Ecco il video:
Anche in questo caso la conducibilità di acqua e zucchero è maggiore della sola acqua ed il buzzer suona con una intensità maggiore (in questa fase può essere utile capire perchè il sale e lo zucchero aumentano la conducibilità).
Siamo quasi pronti per realizzare il nostro ausilio.
Al posto del bicchiere sostituiamo un pannolino (ecco che il mio essere papà di Lorenzo di 16 mesi mi consente di avere in casa dei pannolini:)).
L’urina è un liquido salato e pertanto ci aspettiamo che “versata” sul pannolino essa chiude il circuito ed il buzzer suona (nel nostro esperimento abbiamo usato acqua salata !!!).
Ecco il video dell’esperimento:
Mi preme fare alcune riflessioni.
L’ausilio così realizzato probabilmente va migliorato, possiamo pensare di utilizzare pile e buzzer più piccoli, ma quello che conta è l’idea di base: l’urina cambia la conducibilità del circuito, con 2 euro posso migliorare la vita delle persone, le cose che studio a Scuola possono davvero essere utili per me e per la comunità che mi circonda!
Potrei sostituire il buzzer con un led…o ancora utilizzare dei microcontrollori indossabili (e qui ce ne sarebbero tanti: Gemma, FLora, Llilypad etc.), utilizzando un sensore di umidità al posto del buzzer, una scheda wifi esp8266 in maniera tale che quando cambia l’umidità del pannolino, viene inviato un segnale sull’app dell’operatore. Questo dipende dalla disabilità e quindi va tarato sul singolo bisogno!
Potremmo trovare tante varianti, ma quello che non dobbiamo dimenticare è la spinta emotiva, le ragioni morali e sociali del nostro educare, che ci devono spingere a guardare oltre l’orizzonte, curiosando tra le pieghe e le meraviglie delle cose che ci circondano.
Questa attività può essere fatta anche con bambini della Scuola primaria, sia per esplorare i fenomeni conduttivi, sia come progetto fortemente inclusivo: in fondo i bambini hanno bisogno di credere che i supereroi ci sono ed in questo caso esistono davvero, perchè la Scienza sa essere democratica!
Se avete suggerimenti e volete apportare modifiche al progetto scrivetemi.
Grazie.
Alfonso
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P.S. con i bambini piccoli si può costruire un progetto che preveda varie fasi, dal brainstorming, ai bisogni delle persone, fino ad uno storytelling e a learning object finali modello Fablab!